venerdì 8 ottobre 2010

L'ATTENTATO A BELPIETRO... VERITA' O FANTASIA? Interrogativi inquietanti ma doverosi....
















L'attentato al direttore di Libero, ci fa' sorgere vari dubbi: non c'è nessuna traccia dell'attentatore medesimo... Nonostante le telecamere e nonostante gli altri agenti presenti...
Cosa sara' accaduto?
E' un fatto singolare con un altro precedente ormai noto e che allora coinvolse il Procuratore di Milano, Gerardo D'Ambrosio...
Gli inquirenti non si sbilanciano, e' coinvolta la Polizia di Stato, la Digos, insomma una parte di coloro che per serietà e congruità di comportamenti devono dare affidabilità e sicurezza alla cittadinanza e rappresentare degnamente le istituzioni. Il direttore Belpietro non avrà colpe ma il suo Caposcorta dovrà spiegare un bel po' di cose adesso ai Magistrati, purché gli apparati collegati, tra polizia e servizi segreti, non facciano qualche copertura indebita, che sortirà effetti soltanto deleteri.
Già il Ministro dell 'Interno si e' sbilanciato non poco con la sua annunciata prossima escalation di attentati, di cui lui dice di avere sicura notizia, affermazione questa più consona pero' ad una novella Cassandra che non al titolare del Viminale, se non altro sotto il profilo della prudenza.
Per non parlare dei soliti Cicchitto e Gasparri, come pure il sempiterno busto televisivo di Capezzone, che si sono buttati a capofitto a denunciare la campagna di odio mediatico che starebbe soffiando su tutta la penisola: a tal proposito confondono la libertà di critica anche mordente e aspra con il favorire l'ideologia del terrore o dell'attentatore... Così facendo dovrebbero mettere sotto inchiesta qualche milione di cittadini che oggi e' insofferente verso questo esecutivo e i suoi epigoni vocianti...
Chi genera infatti un odio più che feroce, istituzionale quasi, qualche critico giornalista oppure qualche giovane intemperante o piuttosto diciamo un ministro della Repubblica che incita al razzismo, alla discriminazione, un primo ministro che vede nei magistrati stessi un attentato alla Costituzione, quando indagano sul suo conto?...
Quando si usano parole efferate da parte di esponenti delle istituzioni, e quando si crea di fatto uno stato di controllo su tutto, media, polizia, giornalisti, chiesa, magari con l'arma del ricatto e dell'intimidazione allora si apre la porta ad uno scenario da regime sudamericano, che tutti ricordiamo bene...
La democrazia dev'essere una realtà viva, che viene alla luce, come diceva Cristo in merito a chi fa le opere della luce e non delle tenebre, perché nulla ha da nascondere del suo stesso operato.
Chi grida al clima di odio e di rappresaglia, veda se lui stesso non ha contribuito a crearlo con le sue stesse campagne denigratorie verso chi soltanto dissente civilmente dai suoi propositi e dai suoi programmi governativi, sia sotto il profilo economico che sociale.
Chi e' così sicuro di vedere in giro un complotto di attentatori e di estremisti violenti, per contribuire alla verità , cominci a portare le prove che quella notte del Caposcorta di Belpietro a Milano non e' stata una bufala, ma un fatto reale.
Per adesso, non vorremmo essere tacciati di essere degli scettici incalliti n'è cartesiani, ma abbiamo il diritto sacrosanto di dubitare, non soltanto per amore di verità ma per decenza, sia sul fatto aggressivo stesso in questione che sul gran can can che ne e' scaturito...
La nostra Repubblica, uscita da misteri ben più fitti e oscuri, la cui caligine ancora ci sovrasta, ha bisogno di luce di chiarezza, non di ulteriori ombre e dietrologie a buon prezzo.

I TEOLOGI del CENTRO STUDI TEOLOGICI di MILANO

Nessun commento: