domenica 28 marzo 2010

LA STORIA DI SAN CARLOS DUARTE COSTA - Vescovo brasiliano profetico


LA STORIA DI SAN CARLOS DUARTE COSTA

UN VESCOVO PROFETICO ed EVANGELICO CONTRO LA BUROKRAZIA VATICANA senza VANGELO

CLICCA SUL SITO:

http://www.eresie.it/it/id783.htm

Il metro della politica e quello di Cristo




RASSEGNA STAMPA della Università di Bari
9 AGOSTO 2001
Giovanni Felice MAPELLI
L'Unità

Il metro della politica e quello di Cristo

L'editoriale di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera del 30 luglio ha suscitato un'ondata di reazioni da parte di molti tra le associazioni de volontariato che si occupano in prima persona delle emergenze del mondo dei diseredati, ma anche da parte di molti teologi che hanno contribuito a scrivere quella che si chiama "dottrina sociale" della Chiesa, una teologia che si occupa di tradurre nella concretezza i principi evangelici e di realizzare quell'anticipazione del Regno di Dio, che in fondo è il Discorso della Montagna, altrimenti detto "Beatitudini".

Panebianco osserva dalla sua postazione di firma del più grande giornale italiano la Chiesa, come se fosse cosa tra cose, realtà immanente, e si precipita da uomo della stabilità delle cose terrene a dire che l'Istituzione doveva non fare questo e doveva invece far quello.

L'errore che egli imputa alla Chiesa, veramente ad una parte di essa, sarebbe quello di aver dato una "adesione massiccia e anche qualificata (benedetta da molti vescovi e cardinali)" alla protesta del G8.

Nel suo argomentare comincia da subito a descrivere missionari e missionarie, suore o religiosi come dei sognatori, che ascoltano il cuore anziché "ragionare delle cose dure e prosaiche, della politica".

Io gli rispondo meno male che c'è ancora gente, anche nella Chiesa che continua a ragionare "con il cuore", meno male: infatti non metto in dubbio che dentro la Chiesa, soprattutto ai piani alti delle stanze, ci sia stato spesso ed anche tuttora qualcuno che ha continuato a ragionare, nelle varie circostanze, con il metro della politica, diciamo cinica e machiavellica.

In fondo tra un sognatore illuso ed un burocrate dell'esistente ci sarà pure uno spazio: qualcuno che i principi evangelici vorrà cercare di tradurre nella realtà.

Ma Panebianco è ad un'altra Chiesa che forse guarda: una Chiesa che inserita nell'Occidente (ma questa collocazione non è certamente primaria oggi, basta guardare alle Chiese dei Paesi dell'Africa e dell'America Latina oppure dell'Asia), tende ad essere potere tra i poteri: ma Cristo quando disse - la sera dell'ultima cena (in cui, secondo gli esegeti, fondò la Chiesa stessa attorno all'eucarestia) - ai suoi discepoli "I capi delle nazioni comandano su di esse, si fanno chiamare signori, ma per voi non sia così..." non voleva una Chiesa di questo tipo.

Cioè dicendo per la Chiesa non sia così, Cristo non intendeva il suo compito nel mondo come un copiare le mire di potere e di dominio del mondo: non è suo compito questo.

La Chiesa risponde ad un'alterità, che non è di questo mondo.

Sotto questa luce evangelica sono pochi i momenti in una lunga serie di secoli in cui essa è stata fedele al suo Maestro: San Paolo dice "Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è nulla per ridurre a nulla le cose che sono (le cose che 'credono di essere' più letterale).

Questo non significa una Chiesa degli estremismi e degli estremisti: ma nemmeno una Chiesa delle benedizioni dell'esistente, del perbenismo e dall'incapacità di profezia e di utopia, che è la stessa sua dimensione escatologica, usando un termine della teologia biblica, o per dirla col Cardinale Martini "sognare un mondo diverso", non come fuga dalla realtà ma tensione per cambiare una realtà segnata dalle ingiustizie e dal dolore.

Panebianco dice che a Genova non c'era nulla di compatibile col magistero della Chiesa: certamente la violenza no.

Ma Panebianco non sa cosa c'era veramente a Genova, né sa cosa non hanno costruito in settimane e settimane di incontri tutte quelle realtà associative laiche e cattoliche o di altre Chiese presenti ai meeting e ai dibattiti che facevano da corona al summit.

I documenti di lavoro presentati agli stessi Capi di Stato, gli Otto, dovevano essere poi sostenuti da una marcia di pace per le vie della città, come sia andata effettivamente e perché sia accaduto è tutto ancora da scoprire a fondo.

I cattolici e tutti i pacifisti, i non violenti che amano manifestare senza crear danno a nessuno, forse hanno soltanto sottovalutato l'invasività dei devastatori - evitiamo per favore di dar loro nomi che li esaltino ancora di più - e non irnmaginavano nemmeno una violenza diffusa tra i reparti delle forze dell'ordine.

Certo non c'erano tutti i buoni da una parte e tutti i cattivi dall'altra: ma pare che questa visione più che dei manifestanti con le mani levate e incrini sia stata quella della polizia e dei carabinieri che ha fatto di ogni erba un fascio, e di chi ha comandato loro di agire così.

Una cosa simile capitò a marzo a Napoli e noi fummo tra i primi a denunciarlo anche allora, quasi inascoltati.

In fondo neppure di fronte ai violenti la legge impone né permette di usare ritorsioni selvagge, figuriamoci sui cittadini civili e inermi. Ma questo, non riesce ancora ad entrare nella mente di chi si dichiara a difesa delle Istituzioni dello Stato e si ostina a negare inspiegabilmente la realtà.

Una cosa tanto semplice che fatica ad essere compresa: una coltre di coperture e giustificazionismi che non possono che peggiorare tutto e creare diffidenza e rancore tra i cittadini e le forze dell'ordine: cosa che pagherà poi il resto degli agenti, sicuramente maggioritario, che mai avrebbero agito a quella maniera.

Infine sul dialogo con l'Occidente e sugli antioccidentalismi: non è in gioco nella Chiesa un confronto costruttivo con l'Occidente, affatto, ma non si può pensare alla speranza evangelica contenuta tutta nello scandalo dell'Occidente che vive a due passi da un mondo che muore: muore di malattie, di aids, di ignoranza, di sottosviluppo, di disprezzo totale dei diritti umani, di sfruttamento comunque condiviso dagli stessi potentati che vanno in giro a far conferenze e a magnificare ogni virtù di questa globalizzazione. C'è poi un mondo povero qui tra i ricchi che non è invisibile e forse cresce, uno povero tra i poveri, dove i ricchi sono pochissimi, ed infine un rapporto tra i ricchi e i poveri, che oggi si incontrano, nelle nostre vie approdati qui dai gommoni.

La Chiesa di Papa Wojtyla non ha smesso mai di dialogare con l'Occidente, non ha smesso mai di interpellarlo: ma attenzione, basta leggere alcune pagine tra le più importanti della dottrina sociale della Chiesa per capire che di sconti non ce ne sono, per nessuno: in particolar modo le encicliche "Centesimo Anno", e la "Sollecitudo rei socialis": dove il Papa dice che le risorse sono di tutti poiché Dio creatore le ha donate a tutta l'umanità, e chi ne è privato subisce un grave furto ma soprattutto viene violato nel suo diritto umano fondamentale.

Dove indica con chiarezza le strutture economiche, i sistemi politico-economici, che perversamente producono debiti su debiti per i paesi più poveri, dove lo scandalo del commercio delle armi imperversa e priva risorse per le spese alimentari e mediche o per le risorse tecnologiche, oltre a fomentare guerre e stragi come in Ruanda e Burundi, piuttosto che in Kossovo o in Medio Oriente, oppure il mercato chiuso all'accesso delle deboli offerte, dove a chi lavora vengono riservate le briciole nel passaggio globalizzato delle merci.

Ma gli Stati spesso sono andati per la loro strada, nell'assoluta sordità.

Il Papa in realtà, proprio per il suo prodigarsi per le strade del mondo, dove ha cercato di indicare una via più equa ai governanti di fronte alle enormi ingiustizie e tragedie, doveva essere lui il nono dei convitati al G8.

Un G9 o meglio G10 con l'ONU e poi di tutti gli altri non-grandi. Ma ci doveva essere non come vorrebbero gli osservatori che vedono la Chiesa o il Vaticano tra coloro che dovrebbero godere degli utili di una "globalizzazione reale" - Panebianco dice "Chiesa solidale con quel mondo di cui essa stessa è parte" - ma come profezia di "un'altra globalizzazione .

Il Papa seduto tra gli otto poteva essere quella Chiesa che dice in nome di Cristo "Beati ì poveri... beati gli assetati e affamati di giustizia... perché saranno saziati... Beati, perché di essi è il Regno dei Cieli ".

Che non solo indica, ma vive... Una Chiesa che poteva far cadere senza violenza una zona rossa, che è divenuta oggi tragicamente la zona del sangue, mentre poteva essere la zona dell'incontro, dell'ascolto di chi ha soltanto la forza della voce, per chi non ha voce.

*Teologo Centro Studi Teologici - Milano

giovedì 25 marzo 2010

IL VATICANO STA A CRISTO COME UNA GOCCIA D’ACQUA STA ALL’OCEANO


IL VATICANO STA A CRISTO COME UNA GOCCIA D’ACQUA STA ALL’OCEANO


EDITORIALE




IL VATICANO STA A CRISTO COME UNA GOCCIA D’ACQUA STA ALL’OCEANO
Famiglia Cristiana scaricata in nome della famiglia pagana


Lasciatemi dire quello che penso nel profondo…!
Ormai dalle parti del Vaticano il Vangelo non lo legge più nessuno…
Sono tutti laureati in teologia e in utroque jure ( negli ambedue diritti, il canonico e il civile ) e mettiamoci pure quello internazionale, che in ambito vaticano va sotto il nome di "diritto ecclesiastico",
- dato che come Stato mantiene (a spese pressochè totalmente a nostro carico) circa 180 ambasciate diplomatiche in tutto il mondo, chiamate in modo aulico Nunziature, con i nunzi che starebbero per annunziatori della parola del super- vescovo, che si sente Dio in terra, e che va sotto il nome volgare (del volgo) di Papa, che in realtà dal greco significa soltanto padre – tutti laureati dicevamo, ma di Vangelo non ci capiscono più un’acca!
Gesù diceva guai! al ricco Epulone perchè ha lasciato il povero Lazzaro nell’indigenza, e nella notte, quando improvvisa e senza preavvisi arriverà la morte, sarà scaraventato all’inferno da dove chiederà una goccia d’acqua che quieti la sua arsura, guai! e loro corteggiano i ricchi da quelle parti, li fanno entrare nei loro palazzoni e li onorano d’ogni ossequio umano, si fanno regalare oggetti preziosi e crocifissi su cui non c’è più Cristo ma i rubini e i diamanti,e adesso hanno pure in odio e in uggia i poveri della terra che bussano alle nostre porte …
Hanno messo il Vangelo sull’altare dorato e lasciano che i poveri veri, quelli senza speranza in questo mondo, vengano prima schedati, poi pestati, poi ridotti al silenzio e poi additati come la causa di ogni male, non soltanto economico e sociale.
Con il nome dei poveri, col piagnisteo sulle loro condizioni, ne hanno fatti di soldi dentro i loro forzieri… ben chiusi, demandando alle Caritas ogni incombenza di carità personale che loro non fanno ne faranno mai!…
Adesso la loro linea è diversa da quelle di Famiglia Cristiana, e certo, è quella della Famiglia Pagana è ovvio…
Già ne fecero non pochi di Patti con i pagani nel 1929 e nel 1933, prima con Mussolini e poi con Hitler, quei Patti con il Demonio che poi portarono tutta l’Europa sul baratro e nell’abisso….!
Loro prendono le distanze, loro non si sporcano mai le mani, nè le vesti, tantomeno la veste bianca del loro primo Padre che riceve onori e ogni sorta di cortigianeria da ogni genere di potente della terra, i successori di quegli stessi potenti, Erode e Pilato, che hanno messo a morte un uomo che diceva di essere Figlio di Dio!
Sono maestri nel ricevere gli onori e la gloria degli uomini, sono maestri nello strangolare ogni barlume di Vangelo sulla terra: soffocano la voce dello Spirito che grida forte le parole del Maestro: Guardatevi dal fare le vostre opere davanti agli uomini per avere gli onori e i primi posti nelle piazze e nelle sinagoghe!
Sono un Regno, con il loro Faraone, che si finge umile e buono, e stanno tra i Regni della terra, opposti al Regno dei Cieli, con tutto ciò che fanno e tutto ciò in cui credono: danaro e potere come primo interesse.
Il mio Regno non è di questo mondo diceva Cristo e loro hanno edificato un Regno che è il mausoleo e il cimitero del Vangelo di Gesù Cristo.
Come una carta velina bianca arriva l’uomo che non sa neppure sorridere, non sa forse neanche piangere… che passa come un mito sopra le folle inneggianti, senza un perchè….
passa, benedice e se ne va….
Chi prende le difese dei vinti in nome di Cristo e del Vangelo, viene disprezzato, e loro non lo difendono, non ci provano neppure, anzi si adontano che i loro progetti diplomatici e politici, impastati di un po di religiosità fittizia, vengano messi a rischio o alla berlina.
Cosa preme loro ? testimoniare Cristo fino alla morte?
No! garantirsi invece i privilegi di una vetusta casta, una gerarchia o gerontocrazia, lontana anni luce dall’amore di Gesù!
E’ meglio conservare il conservabile, non pagare l’ICI, appropriarsi dell’8 per mille anche di tutti coloro che non firmano per darlo a loro, facendo una bella truffetta da qualche miliardo di euro…
e poi tutta una serie di prebende e regalie che ogni governo, sia di destra che di sinistra, è ben lieto di riservare loro… come lo sono i governi di altri despoti o di un Bush campione di falsità e di inganno, che ancora sta cercando le armi di distruzione di massa, dopo d’aver lui distrutto una gran massa di gente innocente, bambini , donne e inermi cittadini, colpevoli di essere nati in Iraq e non a New York!
Eppure l’omino vestito di bianco si siede a tavola, bianco alla Casa bianca, con il presidente che domina il mondo (ma Cristo non diceva che era Satana colui che dominava il mondo? il Principe delle Tenebre?…)
Sarà mica un diavolo a far paura al papa , lui che di diavoli se n’intende bene….
Si siede nel giardino di casa sua, e fa’ un brindisi a chi? ai morti sotto le bombe americane?
e poi riceve lo stesso demone con onori sorrisi e sorrisini nei suoi giardinetti vaticani, per rendere l’onore…
persino un Cardinale Martini deve essersi schifato a quella vista poichè ha esclamato di sognare una Chiesa povera, lontana dai potenti e vicina agli ultimi e a Cristo.
Povero Martini, gesuita disincantato, continui a sognare… sogni pure intanto chissà quanti laggiù stanno aspettando che raggiunga lui Cristo, dato che loro di fare un passo in quella direzione proprio voglia non ne hanno!
E infine i tanti arcivescovi e cardinali impelagati in vicende di corruzione, di sottrazione di capitali, ed ogni genere di reati finanziari non da ridere!
Niente paura, chi governa saprà ben trovare qualche escamotage per trarli d’impiccio… oramai la strada è ben collaudata da quelle parti…
Basta non interferire e non disturbare il manovratore del Governo (manovratore in tutti i sensi…!)
E così Famiglia Cristiana può ben andare lei al diavolo, e don Sciortino pure (durerà poco la sua Direzione?!) che si occupa di cose scomode, come è scomodo oggi testimoniare un Vangelo vero della carità e non i devozionismi dei madonnari e dei padri piismi, privi d’ogni teologia di Cristo, e di verità evangelica, tanto graditi al popolo ignorante e veramente bue dei bei tempi indietro, e tanto redditizi alle casse del clero.
Adesso invece arrivano le messe in latinorum per non capirici niente ! Caput! dice il tedesco padre….
e caput sia per tutti!….. fino a che non sorga luminoso un nuovo sole.
Tu Chiesa finirai, sei disertata e come una landa desolata, senza più vocazioni ti stai spegnendo, e nessuno ode i tuoi lamenti e i tuoi rantoli, dentro le Chiese vuote senza preti nè suore nè fedeli, con soltanto qualche vecchio devoto indolenzito…
nessuno ode perchè i Papa Boys fanno un gran fracasso attorno a Te Bianco Padre… un gran vociare e levarsi di mani e di fazzoletti…. aspettando che Tu dica qualcosa
di scontato e di banale, il quotidiano costatare l’esistente, nel torpore di sonno generale che ha avvolto tutti, vescovi, preti, diaconi, frati, suore, laici, laiche …
dopo che li hai mazziati bene con le tue purghe teutoniche e i tuoi niet in circa 30 anni!
Un gran vociare di ignari giovinotti e di belle donzellette, di CL dei Focolarini e dell’Opus Dei: intanto la Chiesa muore, lentamente e inesorabilmente….
è la legge del contrappasso, sta morendo ricca e ben pasciuta, grassa con le banche piene di soldi e i forzieri colmi fino all’orlo, ma senza più nemmeno una vocazione, una tremenda morte spirituale, perchè lo Spirito ormai, dopo oltre venti secoli di tradimento, la sta ormai abbandonando… lo spirito di Cristo, che l’ha fondata, l’ha lasciata a se stessa e al suo materialismo pagano…
e quando cadrà, neppure si sentirà il tonfo, dato che cadrà lenta senza neppure far rumore… e si sentirà forse soltanto il tanfo dei morti….
E dopo tre giorni chissà se Cristo la farà risorgere!
Il Sole di giustizia Cristo Signore!



+ Joannes Climacos MAPELLI
Episcopus








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NOTA DIOCESANA:
DOPO LE DICHIARAZIONI DEL GENNAIO 2008 DELLA METROPOLIA ORTODOSSA di MILANO: LA DIOCESI della CHIESA CRISTIANA ANTICA CATTOLICA E APOSTOLICA PRECISA: »

LA CHIESA DI CRISTO E QUELLA DI RATZINGER


LA CHIESA DI CRISTO E QUELLA DI RATZINGER
del Vescovo della Diocesi di Monza

+ Joannis Climacos


E Cristo disse: “Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei….non entrerete nel Regno dei Cieli!…” (Mt. 5, 20)

Qual era la giustizia degli scribi e dei farisei?

Qual era il loro senso del giusto e dell’ingiusto…cioè del bene e del male…?

In una parola qual era la fede e la morale del popolo da cui Gesù Cristo proveniva?

Erano quelle di una religione, che da Mosè in avanti, si era costituita come un corpus di prescrizioni e di divieti, una dottrina appunto.

Tale dottrina era contenuta sia nella Torah, la Legge ebraica, del Pentateuco, i primi cinque libri della attuale Bibbia, sia nei profeti che dai cosiddetti minori ai maggiori sono riconosciuti dai canoni ebraici.

Legge e Profeti come indicò Cristo stesso erano il riferimento di Israele…

Ma c’era qualcosa nell’interpretazione e nell’applicazione di questa legge mosaica e di questi scritti profetici, attuata dai farisei e dagli scribi, che erano due caste religiose di allora, che non convinceva e scontentava Gesù…

C’era una sostanziale ricerca di Dio attraverso la “perfezione” umana di chi attuava i comandamenti, di chi osservava le sue prescrizioni…

Centro di tutta questa religione, che spesso Cristo aveva stigmatizzato e forse anche eccessivamente dipinto con tratti quasi caricaturali (come dice la moderna storiografia ebraica), era la convinzione del credente di doversi uniformare ad una pefezione divina, e che dall’alto di questa perfezione si potesse poi gettare uno sguardo di giudizio, di condana e di censura su tutto il resto del mondo, profano e iniquo.

Dio era l’assoluto, senza pari, totalmente altro (guai a nominarlo! e guai a ritenersi suo figlio, come fece Gesù, che pagò la bestemmia con la morte) che però dalla casta dei prescelti, i leviti stessi, poteva essere portato nell’agone sociale, cioè fatto entrare dalle tavole della legge fino al Levitico in ogni piega del vivere sociale ed anche civile, dato che per gli ebrei come poi per i musulmani, nessun ambito di laicità era neppur contemplato.

Erano i farisei del Sinedrio e gli scribi, cioè i dottori conoscitori della legge, che decidevano le sorti, in nome di Jahvè (JHHV), del popolo di Dio…loro erano i guardiani dellareligione e dei costumi:

le prostitute e adultere come i pubblicani (termine generico dispregiativo) erano facilmente condannati, le prime e seconde spesso a morte, gli altri con l’ostracismo sociale.

Pubblicano esattore delle tasse era anche Matteo,stando al racconto evangelico, che poi diviene discepolo di Cristo, e Cristo, che non disdegnava la compagnia dei pubblicani ed anche delle prostitute

era annoverato tra i Rabbi, cioè tra i maestri della Legge.

Infatti conosceva bene la Legge.

Gesù Cristo non si ritenne mai funzionale e organico al sistema di potere istituzionale politico- religioso della religione ufficiale: certo la sua pretesa di stare sopra il Sinedrio,sopra la stessa Legge, e al di sopra di ogni autorità costituita della tradizione, come pure la sua rivendicazione di essere figlio dell’uomo e figlio del Padre, cioè di Dio, non poteva che essere una provocazione inaccettabile per i capi religiosi di allora….

Una provocazione che significava cercare la morte.

Ma Cristo non rifiutava soltanto un’idea di Dio, della religione, della morale, proponeva un messaggio, forte e inaudito, di una semplicità e immediatezza incredibili, che potremmo riassumere nel discorso della Montagna e delle Beatitudini : “Beati i miti, beati i misericordiosi, beati gli operatori di pace, beati gli afflitti….”

E le parabole tutte erano l’esaltazione della paternità amorevole di Dio, del Padre che si com-muove di fronte ai suoi figli…che rovescia il concetto fondamentale di giustizia distributiva che era praticata fino allora nonostante la crisi che l’ebraismo ufficiale aveva già sperimentato nel libro di Giobbe e nel Qoelet, cioè della sapienza umana he non riesce a spiegare il male del giusto….

Ma Dio è l’inavvicinabile, mentre Cristo lo avvicina all’uomo, attraverso la sua forza di amore che si fa’ prossimità ad ogni fratello.

Qui, le lezioni rabbiniche non trovano paritetiche soluzioni…

Cristo è il volto di quel Dio misericordioso, mentre i rabbini tutt’al più predicavano una filantropia ed un ”non far ad altri ciò che non vuoi fatto a te…!” e si limitavano ad una elemosina verso il povero o la vedova.

Metro di misura di Gesù è la parabola del Samaritano, dove la prospettiva è rovesciata proprio rispondendo ad un maestro della Legge, e cioè “non chi è il mio prossimo” ci si domanda da ora, ma piuttosto che

”io stesso sono il prossimo” di ogni uomo che trovo sulla mia strada!

La prossimità è quella di significare il volto di amore del Padre che si china sull’uomo che è incappato nei briganti e che malmenato è disteso ai margini della strada, senza aiuto.

Tutto questo mentre sacerdoti e leviti, scribi e maestri tirano diritto per la loro strada….

La loro strada era quella del Dio impenetrabile, austero, di cui loro, in ampie vesti, ricordano l’inavvicinabilità e tremenda alterità…

ma la strada di Gesù che va al Padre è quella che prova misericordia, è quella che non ha in mano le dottrine della Legge, è quella dell’incontro, della prossimità con l’altro, chiunque esso sia..

Si incontra la strada di Cristo con quella del Samaritano che è l ‘uomo ritenuto “eretico” dalla religiosità ufficiale, poichè pregava in un tempio non canonico.

Eppure è in esso che Gesù vede rivelato il volto del Padre, in lui che ebbe pietà….

Avvicinandosi alla morte e radunati i suoi che erano nel mondo, lui che li aveva amati dal principio, lì amò sino alla fine…dice Giovanni.

E così lasciò ai suoi il comandamento nuovo “amatevi gli uni gli altri”.

Da questo amore tutti avrebbbero riconosciuto che erano i suoi discepoli…

Questa era la prima Chiesa di Cristo, quella degli apostoli… non molte dottrine tra le mani, forse nessuna nella cena dell’addio, ma il comandamento dell’amore come testamento del Maestro che se ne andava….

Ma da questa Chiesa ad oggi ne sono cambiate di cose… la sua parola di amore è offuscata dalle parole di prelati e sinedriti che ne soffocano ogni slancio vitale…non si riesce ad udire tra le parole dei Ruini e dei Tonini, ma anche dei Ratzinger o dei Bertone un barlume di quell’amore….

Tutto è divenuto prescrizione e divieto, tutto è dovere e morale.

Tutto è adesso legge naturale e ordine.

Cosa vorrà dire questo ritorno al fariseismo originario, quello che Cristo trovò così ostile al suo messaggio che sovvertiva i poteri della religione istituzionalizzata?

Vuol dire che non l’amore del Padre, il messaggio di libertà evangelica che è primadi tutto un farsi prossimo, sta al centro della Chiesa…

che non è più la grazia del Padre che noi tutti – laici e sacerdoti- cerchiamo , bensì il legalismo dei “perfetti”…. il legalismo dei giusti agli occhi del Dio senza misericordia forse e agli occhi degli uomini….

Perchè si crede non già all’opera suprema di Dio, nella sua libertà assoluta, quanto nelle nostre opere umane.

Si crede di stabilire il confine di ogni comportamento lecito ed illecito e ci si è accecati di perbenismo e di moralismo neo-farisaico.

Allora si cerca non più Dio Trinità di amore e la sua grazia che “fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti”, ma si proclama la famiglia umana, come nuovo idolo, “il vitello d’oro”, che salverebbe ogni cosa nel mondo, anche dal misterium iniquitatis.

Si proclama una realtà contingente, quella del matrimonio eterosessuale, come assoluta e fondata in Dio, e si stabiliscono poi le moralità dei comportamenti umani dall’esterno, come un occhio indagatore e invidioso dell’altro,e non già dalla prossimità interiore del fratello che vive la sua vita e soffre le sue pene o gioisce delle sue gioie….

Si porta ogni discorso dal lato del giudizio e della conseguente condanna, quando il Cristo ammonì di non farlo, nè giudizio nè mai condanna.

Si stabilisce la bontà intrinseca degli atti di alcuni (in questo caso gli sposi eterosessuali) e necessariamente la malvagità, sempre intrinseca, degli atti di altri (in questo caso i conviventi omosessuali)…

passando anche sopra lo sguardo di Dio, che non misura col metro degli uomini…

Per farlo poi ci si appella al Magistero infallibile, e poi alla Tradizione e quindi alla Scrittura.

Magistero che ha conosciuto nella storia errori enormi, forieri di sofferenze e tragedie di tanti, Tradizione che non è esente da altrettante eredità nefaste e da ignoranze ataviche e pregiudizi tramandati per secoli,

Scrittura che meriterebbe un approccio più scientifico e più aderente alle nuove acquisizioni del sapere esegetico, dato che per una frase biblica si è mandati già a morire migliaia di persone in poco tempo.

Ma i prelati si sono seduti sulla cattedradi Gesù Cristo, come si erano seduti i farisei su quella di Mosè…

Loro non fanno rifulgere la luce del volto di Dio su questa terra e oscurano la misericordiadel Padre.

Sanno sempre tutto e insegnano…

Siedono e insegnano.

Ma Cristo tace, poichè nessuno più sa muoversi a pietà di nessuno, nè dentro nè fuori la Chiesa.

La Chiesa di Cristo tace poichè sempre parla la Chiesa del Papa… che si appoggia alle Istruzioni di una Congregazione …. cioè su un documento di uomini fatto per dare il giudizio finale su altri uomini, in antitesi alla parabola del grano e della zizzania che si vogliono estirpare subito e frettolosamente, improvvidamente.

Una Istruzione che è fatta da mani di uomo…come se la Chiesa fosse nelle mani dei guardiani della morale … cioè dei maestri che insegnano invece che dei testimoni che vivono.

E la Chiesa di Cristo sta in silenzio, mentre loro hanno spento anche l’ultimo “lucignolo fumigante”.
Nè grazia nè perdono, nè amore nè misericordia, poichè i successori del Sinedrio hanno rimesso la Legge, i codici canonici, al centro della vita religiosa.

La Legge che Paolo diceva “uccide”, la lettera che soffoca lo spirito è divenuta ormai misura di tutto.

Una volta Ruini, una volta Tonini, un’altra lo stesso Ratzinger dopo Wojtyla, strofinano il “vitello d’oro”, lo lucidano bene per metterlo sull’altare.

Ma Dio è lontano poichè onorato con la bocca, è trattato meno di niente con il cuore.

Il cuore che non ha compassione è una pietra.

E la Chiesa di Papa Ratzinger che si dice successore di Pietro, ha posto una pietra al suo centro invece del cuore.

Non è più Dio infatti che salva, non è Cristo che amando rigenera e vivifica, sono loro, cardinali e vescovi e papi, che decidono la salvezza eterna e la moralità terrena, senza margini di dubbio o spazio per la coscienza,

La Chiesa è poggiata sulla pietra… che è il Papa dice la tradizione cattolica.

Ma una pietra in sè non salva nessuno, e le parole di pietra degli uomini di Chiesa senza la luce del Maestro sono prigioni per ogni anima e ogni credente.

Da Cristo soltanto,che ci è Maestro, oggi, tutti noi, attendiamo le parole di vita, e di vita eterna.

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La questione omosessuale nella Bibbia

La questione omosessuale nella Bibbia


Non tutti i testi della Bibbia che toccano questo e altri problemi sono da assumere letteralmente; bisogna interpretarli alla luce dell'insieme della Rivelazione e della Tradizione per individuare il filo costante del messaggio biblico. Così, alcuni passi considerati classici sul tema della omosessualità sono da usare con riserva perché l'autore sacro ha di mira prima di tutto la condanna di un altro peccato.

L'episodio di Lot

Il testo che ha dato il nome tradizionale alla «sodomia», cioè il capitolo 19 della Genesi, ove alcuni abitanti di Sodoma chiedono a Lot di consegnare loro gli ospiti "angeli" «perché possiamo abusarne»: l'orrore dell'autore sacro e la sua condanna riguardano la violazione della legge sacra dell'ospitalità (qualcosa dì simile si ha in Giudici 19).
Non è escluso anche un riferimento polemico contro l'idolatria cananea che, nei suoi culti della fertilità, conosceva l'omosessualità (leggi Deuteronomio 23,18-19, ove sono di scena i «prostituti sacri», uomini che si prestavano a riti religiosi a sfondo omosessuale-che vengono definiti spregiativamente «cani»).

Tuttavia esiste un filo da inseguire all'interno della Bibbia in cui il discorso si fa più diretto ed esplicito (Levitico 18,22; 20,13). Nel libro del Levitico si leggono moniti indiscutibili: «Non avrai relazioni con un maschio come si hanno con una donna: è un abominio...
Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte» . La pena di morte nell'antico Israele aveva anche un valore teologico oltre che giuridico. era in pratica la sanzione della «scomunica» dalla comunità santa.

A questa prospettiva è da rimandare anche un testo paolino (Romani 7,24-32). In una lista di vizi che escludono dal Regno di Dio, l'Apostolo introduce due classi di persone: i malakoi, letteralmente «i teneri, i dolci», cioè gli effeminatì, il partner omosessuale passivo, (1Corinzi 6,9-10) e gli arsenokoitai, vocabolo ignoto, in greco classico ma etimologicamente chiaro, indicante gli omosessuali attivi.

A questa linea si può riportare anche la lista di vizi contrari al Vangelo citati in ( Matteo 1,10) appaiono la fornicazione in senso lato, gli arsenokoitai già citati e gli andrapodistai, cioè i sequestratori di ragazzi per pederastia. (Sapienza 13-15)

Un'altra coppia di testi merita una particolare attenzione. Nel trattatello di sull'idolatria l'autore, probabilmente un giudeo d'Alessandria d'Egitto che scrive nel 30 a.C., elenca un alfabeto di 22 vizi. Si tratta dì un elenco costruito partendo dalla lettera t, l'ultima dell'alfabeto ebraico, per giungere alla a, la prima, così da indicare simbolicamente le perversioni dell'ordine morale. In questa lista si parla anche della «inversione della generazione».

Idolatria e vizio

Non è chiaro a che cosa alluda il sapiente: per alcuni sarebbe in causa l'omosessualità, per altri ogni frustrazione della funzione generatrice. Significativa resta, comunque, la connessione tra idolatria e vizio sessuale. Dalla decadenza religiosa nasce la perversione morale. Ora, la stessa tesi è ribadita da Paolo nel suo famoso ritratto della miseria morale e religiosa dei mondo pagano presente in Romani 1,26-27

Qui, però, è nettamente in questione l'omosessualità: «Le donne hanno cambiato i rapporti naturali in, rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini». Anche qui la degenerazione sessuale è vista come conseguenza della deviazione religiosa. La perdita del senso di Dio fa precipitare nel gorgo del vizio da cui ci può liberare solo la grazia salvatrice.

Certo, dobbiamo riconoscere che la Bibbia non considera le implicazioni psicologiche e il groviglio antropologico dell'omosessuale. Il suo giudizio è squisitamente teologico e si ancora - come sempre quando si affronta la questione morale rivelata - alle radici fondamentali della morale dell'alleanza: la relazione col progetto di Dio sull'essere umano creato da Dio «maschio e femmina» (Genesi 1,27).

La tradizione cristiana

E' in questa traiettoria che si pone l'antica tradizione cristiana a partire dalla Didaché, che ammonisce a «non commettere adulterio e ad evitare pederastia e fornicazione», e da san Policarpo (II sec.) che nella sua lettera ai Filìppesi cita 1Corinzi 6,9-10.

L'appello, comunque, non si affida a motivazioni filosofiche o di morale naturale (inversione o perversione), ma si basa su ragioni squisitamente religiose e si modella sulle esigenze del Regno di Dio. Tra l'altro non bisogna dimenticare che Paolo, tra i frutti dello Spirito ricevuti dal cristiano nel battesimo, pone anche «il dominio di sé» (Galati 5,23) e il «non soddisfare i desideri della carne» (Romani 6).

Un'annotazione marginale

Nel 1978 veniva pubblicato a Filadelfia un libro: Jonathan loved David. Homosexuality in Biblical times («Gionata amò Davide. L'omosessualità in epoca biblica»), scritto dall'americano Toni Homer. In esso si sosteneva che l'amicizia tra Gionata e Davide era di tipo omosessuale (Samuele 1,26) «La tua amicizia era per me preziosa più che amore di donna»).

Il libro, però, è stato demolito da un coro di critiche. Soprattutto si riuscì a dimostrare inequivocabilmente che il verbo usato per indicare questa relazione (ahab) ha in realtà un significato di tipo politico: esprimerebbe piuttosto una coalizione tra il membro di un clan dinastico al potere (Gionata) e un aspirante perseguitato ma con un suo seguito popolare (Davide).

Gianfranco Ravasi

fonte: www.novena.it

DOVE VA’ LA CHIESA CATTOLICA ROMANA SOTTO IL PONTIFICATO DI RATZINGER ? PERCHE’ L’ ANNUS SACERDOTALIS E’ DIVENTATO L’ ANNUS ORRIBILIS PEDOPHILIAE ? Un quadro fosco all’inizio del Terzo Millennio…UNA CHIESA DEL PASSATO CHE VUOL DETTARE IL FUTURO?

LA CHIESA CATTOLICA E’ ENTRATA IN UNA CRISI EPOCALE: TRAVOLTA DAGLI SCANDALI DELLA PEDOFILIA DA TROPPO TEMPO TOLLERATA E OCCULTATA IN TANTE NAZIONI DAGLI USA ALL’IRLANDA FINO ALLA GERMANIA, DISERTATA DA TANTI CREDENTI, LE CHIESE SONO VUOTE, CROLLO PROGRESSIVO DI VOCAZIONI A LIVELLO MONDIALE, MONOPOLIZZATA DA GRUPPI INTEGRALISTI DI PRESSIONE, UN CLERO STANCO E SFIDUCIATO
ULTIME VICENDE EMBLEMATICHE DEL CLIMA ATTUALE DI DECADENZA:
SOLTANTO I GERARCHI VATICANI, CHIUSI DENTRO UN UNIVERSO CHIUSO, NON SI RENDONO CONTO QUALE DISASTRO D’IMMAGINE E DI AUTOREVOLEZZA STA COMPIENDOSI, E QUALE DECLINO STA INVESTENDO LA MILLENARIA ISTITUZIONE LEGATA AL PAPATO:
E il problema più grave è che ormai la Chiesa cattolica romana è in mano ad un gruppo potente di pressione, pressochè occulto, che agisce come una sorta di “Massoneria cattolica”, che si fa’ beffe della autentica tradizione della Chiesa, del suo mandato apostolico che non può finire in mani estranee, di gruppi para-ecclesiali eteropilotati, che misconoscono l’autorità piena apostolica dei Vescovi, che viene invece conculcata dalla Curia papale, sostenuta da questi cattolici ante litteram, tradizionalisti e non autenticamente tradizionali (secondo la vera Traditio Ecclesiae che è una realtà viva in divenire, evolutiva, dinamica e non è idolatria dell’identico, fossilizzato… in odore di morte e di putrefazione).
La Dottrina cattolica, dopo secoli di papismo esasperato, è divenuta soltanto un codice di divieti e proibizioni ed anche di apodittiche e perentorie prescrizioni.
Il respiro liberante del Vangelo non pervade più niente, nè dentro nè fuori la Chiesa.
La Chiesa cattolica è divenuta come una caserma militare dove si impartiscono ordini e si ubbidisce in silenzio: questo il risultato degli ultimi due pontificati, dopo il declino di quello montiniano alla fine degli anni ‘70.
In trenta anni di questo regime papale non c’è più una voce discorde, nè libera nè vivace, nè creatività e originalità: il
pensiero unico papale ha sopraffatto tutto, come la Riforma di Gregorio VII nell’anno Mille aveva a suo tempo soffocato ogni rito e liturgia che non fosse romana e papale.
Le vocazioni femminili e maschili subiscono un crollo irreversible ed epocale…
I Parroci devono ormai occuparsi di tre o quattro Parrocchie insieme per mancanza di preti (in Francia un Parroco guida fino a 12 Parrocchie)….
Tutte le Associazioni ecclesiali e laicali, le realtà culturali più vive e più intelligenti hanno abbandonato la Chiesa: sono rimaste soltanto l’Opus Dei e Comunione e Liberazione a gestire il neo-integralismo cattolico, anticonciliare, asservito ad una gerontocrazia e gerarchia presuntuosa, autoreferente, sorda ad ogni istanza di rinnovamento e cambiamento, piena di se stessa, acciecata di fondamentalismo e moralismo neppure cristiano, ma soltanto cattolico romano (i due termini sono divenuti antitetici), una gerarchia in ultima analisi persino a-morale considerando in quali scandali epocali essa ha trascinato tutta la Chiesa in varie parti del mondo.
Il cardinale Carlo Maria Martini, gesuita che non amava l’Opus Dei, diceva anni fa’ che ” l’omosessualità è l’ultima unghia incarnita della Chiesa, che ha un corpo abbastanza sano…” (cioè indicava che era ancora un problema tabù per la Chiesa attuale…)
Purtroppo il Cardinal Martini non si è accorto che la cancrena del piede adesso è salita ormai ai vertici dell’istituzione ecclesiastica e rischia di infettare tutto il corpo ecclesiale…
Questa situazione attuale a monte origina da una ragione storica molto gravida di conseguenze:
la deviazione dalla vera cattolicità della Chiesa, che data almeno dal 1054, formalmente, cioè dallo Scisma tra Oriente e Occidente, e tocca il suo culmine con il Concilio Vaticano I e con Pio IX, e la conseguente assurdità della proclamazione della infallibilità papale e della giurisdizione universale dell’autoproclamatosi Sommo Pontefice, viene perpetuata a volta a volta, in epoche nuove, da indottrinati fanatici papisti, come in questo caso dall’Opus Dei, che tra l’altro mischia fede, Dio, affari, soldi e potere.
Un gruppo abbastanza oscuro dentro la Chiesa che non risponde ai criteri di trasparenza, di povertà di mezzi evangelici, di umiltà di azione e di fedeltà non alle proprie ideologie ma al vero magistero dei Vescovi in armonia con il Vangelo di Cristo.
Usano il potere del Papa (cioè il Vescovo di Roma, niente di più di un Vescovo insignito di un titolo di onore quale “Primus inter pares” come indicato dalle Chiese d’Oriente ) per conculcare il libero esercizio del magistero dei Vescovi e soffocare il rapporto virtuoso tra popolo di Dio, comunità orante, e i pastori locali e i rispettivi Sinodi particolari o nazionali.
Con l’idea peregrina di un “magistero petrino” (mai esistito nella concezione autentica cattolica) vogliono zittire ed emarginare ogni autentica voce dell’episcopato, che non sia impastata di interessi diplomatici e politico- economici, spesso contrari allo spirito evangelico, e che stanno invece a cuore allo Stato Vaticano.
Predicare il Vangelo ovunque e mantenere interessi di bottega politico – economica, come fa’ il Vaticano, diventa un’impresa impossibile: meglio governare l’esistente e rinunciare all’utopia evangelica del Regno dei Cieli
(Le Beatitudini) .
La battaglia senza sosta contro gli omosessuali poi è una “sporca” guerra verso i deboli, in genere emarginati dalla società dei benpensanti e dei moralisti, verso persone cioè che sono prese di mira perchè ideologicamente non servono ad un progetto politico- religioso, che il papato ha lanciato su larga scala, ma che soltanto in Italia riesce ad avere un qualche fiacco successo, dato che in tutta l’Europa non attecchisce nè attecchirà mai: il modello matrimonialista assoluto.
Non si predica neppure più la grazia di Dio Padre in Cristo Gesù che salva, attraverso l’opera dello Spirito Santo, nè il suo amore incondizionato di redenzione, bensì il modello familista eterosessista, cattolico a tutto tondo, come fosse un abito unico da indossare, che vada bene per tutte le misure…
Sono le persone tutte uguali, che la pensano tutte allo stesso modo ( e che guardando i “diversi” dicono : “chi sono quelli là? …. chi li ha autorizzati ad esistere così diversamente da noi ?… che siamo gli unici, i veri, i buoni, i soli?” )quelle che i vertici della Chiesa cattolica vogliono e che il Papa tedesco ama?
Un pensiero unico che ripugnerebbe a Cristo, che era un uomo così contro-corrente rispetto alla religione e morale farisaica del suo tempo…
Ecco quali frutti ha portato l’educazione cattolica e fascista insieme (l’opposto del Vangelo!) inculcata nei Seminari ai giovani e ai preti e di cui il Papa tedesco è un po’ la sintesi più alta e sublime: non una mossa fuori posto, non un sentimento che sfugga, corpo e spirito ingessati dentro una religione assicurante, fatta per sopire ogni dubbio e ogni slancio, preferibilmente ostile verso il resto del mondo, tutto è sotto controllo, anche il cuore e le passioni, come in un regime totale.
Guarire i gay, persone che amano come tutti e come tutte (al contrario di molti tra preti e suore che spesso non amano nessuno, nonostante le parole amore e carità di cui si riempiono la bocca e le orecchie) oggi è una pura follia : adesso, negli ambienti clericali e vaticani, hanno pure messo in giro la fandonia che le lobby gay avrebbero manipolato la scienza, facendo togliere l’omosessualità dall’elenco nosologico (delle patologie sessuali e della personalità ), allo stesso modo in cui negli anni trenta si diceva delle lobby ebraiche che detenevano il potere economico in Europa….
Si ripete una vecchia antica persecuzione delle minoranze.
Dio questa volta ha il volto feroce del guardiano, non più della purezza della razza, bensì della purezza della sessualità!… (eterosessuale e monogama, fondata sul matrimonio)

Ormai la Chiesa cattolica vive con dentro una metastasi di gruppi tradizionalisti, ignoranti di tutta la dinamica teologica del dopo Concilio Vaticano II, che l’attuale pontefice invece sosteneva ai tempi della sua gioventù e quando partecipò all’assise conciliare.
Nell’ignoranza storica della ecclesiologia autentica si sono inserite idolatrie papiste e vaticaniste.
Tutto ciò ha creato una confusione deleteria nei Vescovi e nel clero, e un allontanamento pressochè progressivo di molti credenti dalla Chiesa.
I Vescovi sono muti e non esercitano più la loro libertà di insegnamento: il munus docendi per il quale sono stati ordinati.
Siamo in una situazione stagnante: tutta la Comunità ecclesiale è come avvolta in un torpore di sonno.
La modernità incalza e la Chiesa sa soltanto ritrarsi nei suoi no, e nei suoi dogmi assolutistici in cui più nemmeno essa stessa veramente crede!
Vi è un senso di sfiducia generale, un senso di frustrazione per domande e attese da troppo tempo disattese e deluse, vi è un clima di inerzia e di rassegnazione che dal clero, dai preti si diffonde fino ai fedeli o che da questi invade le Chiese e arriva ai preti…
Chiese disertate dai giovani e frequentata pressochè da soli vecchi…
E’ una Chiesa verticistica che imparte ordini come in una caserma e che usa linguaggi bagnascheschi, cioè formali e freddi, quella che non riesce più a parlare nè alla mente, nè al cuore della gente!
I problemi e le istanze sono tutte davanti a noi e la Chiesa non ne risolve una… ormai i suoi preti non chiedono più nulla ai loro vescovi e superiori e questi al papa: si vivacchia in una sorta di tirare a campare… “sanza infamia e sanza lodo”, come diceva Dante.
LA CHIESA CATTOLICA ROMANA SCHERZA CON IL FUOCO DAVVERO…! NON SI RENDE CONTO CHE NEL VOLGERE DI QUALCHE DECENNIO RISCHIA DI SPARIRE DEL TUTTO!
il Papa – invogliato da gruppi di fans cattolici integralisti e settari – crede forse di risolvere tutte le questioni drammatiche interne ed esterne alla Chiesa rivestendosi di vesti desuete e sontuosamente barocche d’altri tempi, che lo rendono pure un po’ ridicolo e fuori dal tempo, anacronistico… sortendo invece una repulsione indignata in tanti credenti cattolici e una sorta di sconcerto nel mondo laico stesso, per un inutile fasto esibito in tempi di grave crisi economica e di disagi per tante famiglie e persone senza lavoro e senza redditi…
….questa disastrosa storia del cattolicesimo che il papa attuale incarna anche visivamente a meraviglia, chiuso ad ogni istanza di cambiamento e di rinnovamento, che il Concilio Vaticano II invece perseguiva e insegnava e ricordava di tener sempre presente per il futuro, questa Chiesa attuale che non sa stare al passo con i tempi e con la modernità: una realtà ricca di positività e progresso, di diritti e di conquiste sociali, niente affatto negativa, come viene dipinta grottescamente da un nostalgico oscurantismo clericale contemporaneo di ritorno… questa stessa Chiesa ante e anti – conciliare sta dinanzi a noi oggi come negazione e svuotamento della forza rinnovatrice di Cristo.






IL PAPA in TRONO
UN PAPA MEDIOEVALE : questa immagine promossa da gruppi integralisti crea repulsione in tanti cattolici e nel mondo laico e moderno
IL PAPA SI VESTE DI PARAMENTI SONTUOSI PRE-CONCILIARI : di fronte alla crisi epocale della Chiesa pensa di risolvere tutto con il ripristino di vesti barocche






I TEOLOGI DEL CENTRO STUDI TEOLOGICI di MILANO



Milano, 23 Marzo 2010

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UN PAPA MEDIOEVALE : questa immagine promossa da gruppi integralisti crea repulsione in tanti cattolici e nel mondo laico e moderno
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« CHIESA e PEDOFILIA : “CHIUDERE LA STALLA QUANDO I BUOI SONO SCAPPATI!”…OCCORRE CAMBIARE REGISTRO! – ripresentiamo un articolo del 2002 – profetico e sempre attuale su questa drammatica realtà: LA CHIESA ROMANO CATTOLICA LA SMETTA DI AUTOCELEBRARSI QUANDO PRENDE PROVVEDIMENTI PIU’ CHE NECESSARI E SCONTATI!…LA CORTE COSTITUZIONALE DEVE GUARDARE AI DIRITTI DELLE PERSONE NON ALLE MORALI RELIGIOSE! * GLI ESSERI UMANI NASCONO TUTTI EGUALI : DIO E’ QUESTO CHE VUOLE – chi vuol imporre un credo agli altri è solo un prepotente neppure cristiano e neppure secondo il vero Vangelo! »

CHIESA e PEDOFILIA : “CHIUDERE LA STALLA QUANDO I BUOI SONO SCAPPATI!”…OCCORRE CAMBIARE REGISTRO! – ripresentiamo un articolo del 2002 – profetico


RIPORTIAMO UN ARTICOLO dei TEOLOGI DEL CST - CENTRO STUDI TEOLOGICI di MILANO del lontano 2002, (epoca in cui era coinvolta la Chiesa negli USA ) che possiamo oggi ritenere veramente PROFETICO e sempre ATTUALE ,dopo anni e il cambio di due Papi ( Giovanni Paolo II e Benedetto XVI : ciò che ci colpisce più di ogni altra considerazione su questo fenomeno diciamo "sotterraneo" nella Chiesa Cattolica Romana, come un fiume carsico che l'attraversa tutta intera, e che sconvolge non solo i fedeli cattolici ma l'intero mondo, è quella specie di reiterata autocompiacenza nel rivendicare, da parte del Vaticano e delle gerarchie cattoliche romane, i provvedimenti salutari e più che necessari, ancorchè drastici, ma del tutto ovvi e scontati che solo ora si è addivenuti ad adottare... e che forse andavano presi almeno 30 - 40 anni fa', quando apparvero i primi casi... e che avrebbero salvato migliaiae migliaia di giovani vittime, evitando laceranti e devastanti violenze e oppressioni, cosa che non è avvenuta, nè a livello periferico parrocchiale e diocesano nè a livello centrale, per tutta una serie di motivazioni interne alla Chiesa diretta dal Vaticano.

USANDO UNA PERIFRASI PROVERBIALE SI POTREBBE DIRE CHE IL PAPA E I SUOI CARDINALI E VESCOVI "CHIUDONO LA STALLA QUANDO I BUOI SONO GIA' SCAPPATI..."!

E dunque se non si vuole coprirsi di ulteriore disdoro, per usare un eufemismo, e si vuole evitare anche di finire nel ridicolo e nel grottesco, sarebbe meglio smetterla pure di "autocelebrarsi", poichè si sono prese misure e provvedimenti più in linea con la gravità dei fatti e più aderenti al Codice di diritto penale (ignorato forse per troppo tempo dal Diritto canonico ).

SMETTERLA DI AUTO-INCENSARSI E DI INCENSARE UN PAPA CHE DA CARDINALE PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE per LA DOTTRINA della FEDE (ex Sant'Uffizio e Tribunale universale della Santa Inquisizione) dal 1981 al 2005 , data in cui è stato eletto Papa, MENTRE TROVAVA TEMPO E MODI ED ANCHE GRANDE SOLERZIA NEL PROCESSARE E NEL FAR PROCESSARE I TEOLOGI RITENUTI "ERETICI", ( - si parla di oltre 220 Teologi e qualche Vescovo - spesso persone specchiate , di grande levatura morale e spirituale, al contrario di molti curiali, e dotati di grande onestà intellettuale ) ANCHE SOLTANTO PERCHE' NON IN LINEA CON LA SUA TEOLOGIA DELLA NATURA NEOTOMISTA E UNIVOCA SULLA SESSUALITA', O PERCHE' DISSONANTI SUI TEMI E QUESITI DOGMATICI APERTI, E SULL'IMPOSTAZIONE ECCLESIOLOGICA... MANTENEVA UNA INCONCEPIBILE OMERTA' O SORTA DI COPERTURA SILENTE SUI NUMEROSISSIMI CASI DI PEDOFILIA NEL CLERO CHE GIUNGEVANO ORMAI A VALANGA SUL SUO TAVOLO PRESSO L'AUSTERO DICASTERO VATICANO RETTO PER CIRCA 24 ANNI ININTERROTTI!...

TUTTI I CASI DISCIPLINARI GRAVI INFATTI SONO INSTRUITI DALLE DIOCESI E DAI VESCOVI E POI TRASMESSI ALLE CONGREGAZIONI COMPETENTI A SECONDA DEI SOGGETTI IMPLICATI (ad esempio la Congregazione del Clero, la Congregazione per gli Istituti religiosi...) E UNA VOLTA ISTRUITA ed INTEGRATA LA PRATICA DA QUESTE VENIVA TRASMESSA PER L'ULTIMO ATTO DEFINITIVO AL DICASTERO DIRETTO DAL PREFETTO CARDINAL JOSEPH RATZINGER.

Qui le cose sono andate a finire spesso (per usare un termine coniato da un noto Magistrato) :

" NEL PORTO DELLE NEBBIE "...

Adesso da queste nebbie il Papa con la sua Curia cerca di venirne fuori a fatica... purchè dalle nebbie dell'omertà e della vergogna non cerchino di nascondersi dietro un'altra nebbia altrettanto spessa e ottenebrante, quella del fumo dell'incenso autocelebrativo, quando occorrerebbero invece il silenzio del dolore e l'umiltà di chinare il capo, evitando inutili panegirici - tessuti dalla Sala Stampa del gesuita Padre Lombardi o da altri prelati susseguiosi - sulla propria tardiva e provvida resipiscenza (ravvedimento) .

Articolo del 7 maggio 2002 :

Centro Studi Teologici di Milano


Vaticano, pedofilia: teologi occorrono

cambiamenti radicali

di Prof. Giovanni Felice Mapelli

I teologi di milano non condividono le misure della Santa Sede: non risolvono quasi nulla,occorre cambiare la legge canonica sul celibato e rivedere l’impianto generale di una dottrina morale sessuofoba e criminogena




I Teologi aderenti al CENTRO STUDI TEOLOGICI -Centro Ecumenico di Milano- intervengono nel dibattito sulla questione della pedofilia nel clero che vede riuniti in Vaticano i cardinali statunitensi con il Papa. Le misure messe in atto dalla Santa Sede sono misure palliative, poichè ostinatamente non vanno alla radice dei mali generati da una dottrina sessuofoba e repressiva.
E’ da vari decenni- fin dal pontificato di Paolo VI durante il Concilio e dall’inizio dell’attuale- che gli episcopati nazionali e molte assemblee internazionali di teologi sollecitavano il Vaticano ad una revisione di un impianto dottrinale antiquato e repressivo inficiato da misoginia, ginofobia, sessuofobia e omofobia, ma la sordità totale delle alte gerarchie vaticane ha proseguito per la sua strada, senza un minimo di intelligenza critica e di oggettività che vagliasse i pro e i contro dell’attuale dottrina cattolica della castità assoluta e del celibato obbligatorio.
Prima Paolo VI con la "Sacerdotalis Coelibatus", sul celibato ecclesiastico, e successivamente con l’enciclica Humanae Vitae,sulla sessualità più in generale, poi l’attuale pontefice con interventi e documenti, nonchè l’enciclica Veritatis Splendor (seguita al Catechismo della Chiesa Cattolica, documento fortemente "restauratore")e una miriade di documenti della Congregazione per la Dottrina della Fede del cardinale Ratzinger hanno chiuso ogni spiraglio di cambiamento. Adesso si raccolgono i frutti di questa visione dottrinale imposta: preti confusi sessualmente, incapaci di gestire emozioni e sentimenti,senza capacità di sublimare affetti e pulsioni, immaturi affettivamente,oppressi e oppressori a loro volta.
Ecco a cosa conduce un’idolatria- tutt’altro che evangelica- della castità ed il mito del celibato:dalla Chiesa della carità come agape, amore di condivisione, si è passati alla Chiesa della castità come "orgoglio della purezza", (la santità fittizia) una purezza che è l’ossessione stessa e la problematicità irrisolta di un sesso mai serenamente affrontato,accettato come dimensione umana, e positivamente vissuto.
Non va dimenticato poi che la maggioranza dei preti (oggi più anziana) è cresciuta in seminari o conventi costituiti da comunità esclusivamente maschili,fin dalla tenera età, con una assoluta negazione di relazioni affettive e sessuali, in cui la figura materna e femminile era del tutto assente.
Chi entra in seminario già adulto oggi riceve comunque una formazione repressiva e invadente. Questa impostazione educativa del clero non è stata mai rivista nè smentita, ma dal Papa attuale e da molti suoi collaboratori che dirigono i dicasteri vaticani che si occupano di seminari ed istituti di formazione religiosa è stata addirittura incentivata. L’omertà su fatti gravissimi e devastanti come l’abuso sessuale sui minori e la pedofilia però è finita poichè le condizioni sociali per il silenzio e la paura dell’onnipotenza ecclesiale è venuta meno nella moderna società, e questa cruda realtà venuta alla luce-non più soffocabile- ha tolto il velo di tante ipocrisie e discorsi moralistici e devozionali su castità e celibato.
Ciò nonostante l’anziano Papa persegue la via del giudizio selettivo verso i "colpevoli" senza metter sotto accusa in primis- agendo contro ogni aggiornamento scientifico sulla sessualità umana- una dottrina criminogena che è la responsabile primaria di queste devianze.
In altre parole si preferisce dare addosso ai presunti "carnefici" -i preti e i vescovi pedofili- che sono in realtà "vittime" stesse di un’assurda dottrina morale, disumana.
Della dottrina sessuale cattolica l’attuale pontefice e i suoi curiali non han fatto che tessere lodi enfatiche, senza un minimo di coscienza critica. Il Vaticano non vuol sedere adesso tra i banchi degli imputati, ma su quello dei giudici....!
Basterebbe a far crollare la presunzione vaticana la famosa statistica sulla sessualità dei preti che fu resa nota pochi anni fa’da una università cattolica, per rendersi conto del disastro operato da Ratzinger, il Papa e la Curia romana.
La ricerca rivelava che almeno un 60 per cento dei preti aveva problemi sessuali seri, di questi un 40 per cento non poteva definire il suo orientamento sessuale a causa di blocchi psichici e inesperienza, ed un restante 30 per cento aveva una vita che oscillava tra relazioni sporadiche con donne o uomini e la doppia vita tout court da decenni.
Il 10 per cento invece parlava di "castità totale"... Quanti di questi aveva problemi con la pedofilia o pedarastia?... Per capire meglio la situazione la Chiesa Cattolica dovrebbe confrontare i dati di abusi sui minori operati dal clero e dai religiosi cattolici con quelli delle altre Chiese cristiane che non contemplano obblighi di castità e celibato, ma che hanno anche pastori sposati come gli anglicani, i luterani, i valdesi e gli ortodossi. Oggi si parla di Stati Uniti, ma neppure l’Europa è esente (vedi ultimamente i casi di Francia e Polonia): in Italia ad esempio questi fatti vengono denunciati in varie diocesi e realtà ecclesiali, ma non sempre vengono alla luce, e molti bambini e ragazzi tacciono ancora per paura. L’ottusità testarda dei vecchi gerarchi vaticani non risolve i problemi alla radice.
Ma "errare humanum est... sed perseverare diabolicum!..." "SBAGLIARE E’ UMANO, MA PERSEVERARE E’ DIABOLICO!...."

COMITATO DIRETTIVO DEI TEOLOGI
Prof. Giovanni Felice Mapelli
Coordinatore



Martedì, 07 maggio 2002

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