giovedì 25 marzo 2010

CHIESA e PEDOFILIA : “CHIUDERE LA STALLA QUANDO I BUOI SONO SCAPPATI!”…OCCORRE CAMBIARE REGISTRO! – ripresentiamo un articolo del 2002 – profetico


RIPORTIAMO UN ARTICOLO dei TEOLOGI DEL CST - CENTRO STUDI TEOLOGICI di MILANO del lontano 2002, (epoca in cui era coinvolta la Chiesa negli USA ) che possiamo oggi ritenere veramente PROFETICO e sempre ATTUALE ,dopo anni e il cambio di due Papi ( Giovanni Paolo II e Benedetto XVI : ciò che ci colpisce più di ogni altra considerazione su questo fenomeno diciamo "sotterraneo" nella Chiesa Cattolica Romana, come un fiume carsico che l'attraversa tutta intera, e che sconvolge non solo i fedeli cattolici ma l'intero mondo, è quella specie di reiterata autocompiacenza nel rivendicare, da parte del Vaticano e delle gerarchie cattoliche romane, i provvedimenti salutari e più che necessari, ancorchè drastici, ma del tutto ovvi e scontati che solo ora si è addivenuti ad adottare... e che forse andavano presi almeno 30 - 40 anni fa', quando apparvero i primi casi... e che avrebbero salvato migliaiae migliaia di giovani vittime, evitando laceranti e devastanti violenze e oppressioni, cosa che non è avvenuta, nè a livello periferico parrocchiale e diocesano nè a livello centrale, per tutta una serie di motivazioni interne alla Chiesa diretta dal Vaticano.

USANDO UNA PERIFRASI PROVERBIALE SI POTREBBE DIRE CHE IL PAPA E I SUOI CARDINALI E VESCOVI "CHIUDONO LA STALLA QUANDO I BUOI SONO GIA' SCAPPATI..."!

E dunque se non si vuole coprirsi di ulteriore disdoro, per usare un eufemismo, e si vuole evitare anche di finire nel ridicolo e nel grottesco, sarebbe meglio smetterla pure di "autocelebrarsi", poichè si sono prese misure e provvedimenti più in linea con la gravità dei fatti e più aderenti al Codice di diritto penale (ignorato forse per troppo tempo dal Diritto canonico ).

SMETTERLA DI AUTO-INCENSARSI E DI INCENSARE UN PAPA CHE DA CARDINALE PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE per LA DOTTRINA della FEDE (ex Sant'Uffizio e Tribunale universale della Santa Inquisizione) dal 1981 al 2005 , data in cui è stato eletto Papa, MENTRE TROVAVA TEMPO E MODI ED ANCHE GRANDE SOLERZIA NEL PROCESSARE E NEL FAR PROCESSARE I TEOLOGI RITENUTI "ERETICI", ( - si parla di oltre 220 Teologi e qualche Vescovo - spesso persone specchiate , di grande levatura morale e spirituale, al contrario di molti curiali, e dotati di grande onestà intellettuale ) ANCHE SOLTANTO PERCHE' NON IN LINEA CON LA SUA TEOLOGIA DELLA NATURA NEOTOMISTA E UNIVOCA SULLA SESSUALITA', O PERCHE' DISSONANTI SUI TEMI E QUESITI DOGMATICI APERTI, E SULL'IMPOSTAZIONE ECCLESIOLOGICA... MANTENEVA UNA INCONCEPIBILE OMERTA' O SORTA DI COPERTURA SILENTE SUI NUMEROSISSIMI CASI DI PEDOFILIA NEL CLERO CHE GIUNGEVANO ORMAI A VALANGA SUL SUO TAVOLO PRESSO L'AUSTERO DICASTERO VATICANO RETTO PER CIRCA 24 ANNI ININTERROTTI!...

TUTTI I CASI DISCIPLINARI GRAVI INFATTI SONO INSTRUITI DALLE DIOCESI E DAI VESCOVI E POI TRASMESSI ALLE CONGREGAZIONI COMPETENTI A SECONDA DEI SOGGETTI IMPLICATI (ad esempio la Congregazione del Clero, la Congregazione per gli Istituti religiosi...) E UNA VOLTA ISTRUITA ed INTEGRATA LA PRATICA DA QUESTE VENIVA TRASMESSA PER L'ULTIMO ATTO DEFINITIVO AL DICASTERO DIRETTO DAL PREFETTO CARDINAL JOSEPH RATZINGER.

Qui le cose sono andate a finire spesso (per usare un termine coniato da un noto Magistrato) :

" NEL PORTO DELLE NEBBIE "...

Adesso da queste nebbie il Papa con la sua Curia cerca di venirne fuori a fatica... purchè dalle nebbie dell'omertà e della vergogna non cerchino di nascondersi dietro un'altra nebbia altrettanto spessa e ottenebrante, quella del fumo dell'incenso autocelebrativo, quando occorrerebbero invece il silenzio del dolore e l'umiltà di chinare il capo, evitando inutili panegirici - tessuti dalla Sala Stampa del gesuita Padre Lombardi o da altri prelati susseguiosi - sulla propria tardiva e provvida resipiscenza (ravvedimento) .

Articolo del 7 maggio 2002 :

Centro Studi Teologici di Milano


Vaticano, pedofilia: teologi occorrono

cambiamenti radicali

di Prof. Giovanni Felice Mapelli

I teologi di milano non condividono le misure della Santa Sede: non risolvono quasi nulla,occorre cambiare la legge canonica sul celibato e rivedere l’impianto generale di una dottrina morale sessuofoba e criminogena




I Teologi aderenti al CENTRO STUDI TEOLOGICI -Centro Ecumenico di Milano- intervengono nel dibattito sulla questione della pedofilia nel clero che vede riuniti in Vaticano i cardinali statunitensi con il Papa. Le misure messe in atto dalla Santa Sede sono misure palliative, poichè ostinatamente non vanno alla radice dei mali generati da una dottrina sessuofoba e repressiva.
E’ da vari decenni- fin dal pontificato di Paolo VI durante il Concilio e dall’inizio dell’attuale- che gli episcopati nazionali e molte assemblee internazionali di teologi sollecitavano il Vaticano ad una revisione di un impianto dottrinale antiquato e repressivo inficiato da misoginia, ginofobia, sessuofobia e omofobia, ma la sordità totale delle alte gerarchie vaticane ha proseguito per la sua strada, senza un minimo di intelligenza critica e di oggettività che vagliasse i pro e i contro dell’attuale dottrina cattolica della castità assoluta e del celibato obbligatorio.
Prima Paolo VI con la "Sacerdotalis Coelibatus", sul celibato ecclesiastico, e successivamente con l’enciclica Humanae Vitae,sulla sessualità più in generale, poi l’attuale pontefice con interventi e documenti, nonchè l’enciclica Veritatis Splendor (seguita al Catechismo della Chiesa Cattolica, documento fortemente "restauratore")e una miriade di documenti della Congregazione per la Dottrina della Fede del cardinale Ratzinger hanno chiuso ogni spiraglio di cambiamento. Adesso si raccolgono i frutti di questa visione dottrinale imposta: preti confusi sessualmente, incapaci di gestire emozioni e sentimenti,senza capacità di sublimare affetti e pulsioni, immaturi affettivamente,oppressi e oppressori a loro volta.
Ecco a cosa conduce un’idolatria- tutt’altro che evangelica- della castità ed il mito del celibato:dalla Chiesa della carità come agape, amore di condivisione, si è passati alla Chiesa della castità come "orgoglio della purezza", (la santità fittizia) una purezza che è l’ossessione stessa e la problematicità irrisolta di un sesso mai serenamente affrontato,accettato come dimensione umana, e positivamente vissuto.
Non va dimenticato poi che la maggioranza dei preti (oggi più anziana) è cresciuta in seminari o conventi costituiti da comunità esclusivamente maschili,fin dalla tenera età, con una assoluta negazione di relazioni affettive e sessuali, in cui la figura materna e femminile era del tutto assente.
Chi entra in seminario già adulto oggi riceve comunque una formazione repressiva e invadente. Questa impostazione educativa del clero non è stata mai rivista nè smentita, ma dal Papa attuale e da molti suoi collaboratori che dirigono i dicasteri vaticani che si occupano di seminari ed istituti di formazione religiosa è stata addirittura incentivata. L’omertà su fatti gravissimi e devastanti come l’abuso sessuale sui minori e la pedofilia però è finita poichè le condizioni sociali per il silenzio e la paura dell’onnipotenza ecclesiale è venuta meno nella moderna società, e questa cruda realtà venuta alla luce-non più soffocabile- ha tolto il velo di tante ipocrisie e discorsi moralistici e devozionali su castità e celibato.
Ciò nonostante l’anziano Papa persegue la via del giudizio selettivo verso i "colpevoli" senza metter sotto accusa in primis- agendo contro ogni aggiornamento scientifico sulla sessualità umana- una dottrina criminogena che è la responsabile primaria di queste devianze.
In altre parole si preferisce dare addosso ai presunti "carnefici" -i preti e i vescovi pedofili- che sono in realtà "vittime" stesse di un’assurda dottrina morale, disumana.
Della dottrina sessuale cattolica l’attuale pontefice e i suoi curiali non han fatto che tessere lodi enfatiche, senza un minimo di coscienza critica. Il Vaticano non vuol sedere adesso tra i banchi degli imputati, ma su quello dei giudici....!
Basterebbe a far crollare la presunzione vaticana la famosa statistica sulla sessualità dei preti che fu resa nota pochi anni fa’da una università cattolica, per rendersi conto del disastro operato da Ratzinger, il Papa e la Curia romana.
La ricerca rivelava che almeno un 60 per cento dei preti aveva problemi sessuali seri, di questi un 40 per cento non poteva definire il suo orientamento sessuale a causa di blocchi psichici e inesperienza, ed un restante 30 per cento aveva una vita che oscillava tra relazioni sporadiche con donne o uomini e la doppia vita tout court da decenni.
Il 10 per cento invece parlava di "castità totale"... Quanti di questi aveva problemi con la pedofilia o pedarastia?... Per capire meglio la situazione la Chiesa Cattolica dovrebbe confrontare i dati di abusi sui minori operati dal clero e dai religiosi cattolici con quelli delle altre Chiese cristiane che non contemplano obblighi di castità e celibato, ma che hanno anche pastori sposati come gli anglicani, i luterani, i valdesi e gli ortodossi. Oggi si parla di Stati Uniti, ma neppure l’Europa è esente (vedi ultimamente i casi di Francia e Polonia): in Italia ad esempio questi fatti vengono denunciati in varie diocesi e realtà ecclesiali, ma non sempre vengono alla luce, e molti bambini e ragazzi tacciono ancora per paura. L’ottusità testarda dei vecchi gerarchi vaticani non risolve i problemi alla radice.
Ma "errare humanum est... sed perseverare diabolicum!..." "SBAGLIARE E’ UMANO, MA PERSEVERARE E’ DIABOLICO!...."

COMITATO DIRETTIVO DEI TEOLOGI
Prof. Giovanni Felice Mapelli
Coordinatore



Martedì, 07 maggio 2002

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