mercoledì 29 dicembre 2010

ECUMENISMO in DIOCESI di COMO :UMILIATO L'ARCIVESCOVO GIOVANNI CLIMACO MAPELLI dal RESPONSABILE dell'UFFICIO DIOCESANO DON BATTISTA RINALDI a GROSOTTO












ECUMENISMO in DIOCESI di COMO :DON BATTISTA RINALDI, RESPONSABILE dell’UFFICIO ECUMENISMO DIOCESANO UMILIA MONSIGNOR GIOVANNI CLIMACO MAPELLI NELLA CHIESA di GROSOTTO DURANTE UN FUNERALE: IL PRETE VALTELLINESE OFFENDE IL NOSTRO ARCIVESCOVO : QUESTA E’ LA CARITA’ DEI CATTOLICI ROMANI – APPENA LI SI CRITICA TI DICONO CHE “NON SEI VESCOVO”…
Il giorno 28 Dicembre 2010 è successo questo triste fatto presso la Chiesa Parrocchiale di S.Eusebio in Grosotto.
Il nostro Arcivescovo Mons. Giovanni Climaco Mapelli, salito da Milano fino a questo paesino di montagna in alta Valtellina, che fa’ parte della Diocesi di Como, di cui è Vescovo l’ambrosiano Mons. Diego Coletti, per assistere al funerale delle ore 14, 30 , del padre di un amico medico cardiologo dell’Ospedale milanese San Raffaele, deceduto improvvisamente il giorno di Santo Stefano, è stato ricevuto nella Sacrestia dall’ex Parroco don Battista Rinaldi con una modalità talmente offensiva e maleducata da lasciare attoniti.
Mons. Mapelli ha soltanto avvisato il sacerdote di voler assistere (non certamente concelebrare) al funerale, magari indossando l’abito corale proprio, dato che era vestito in borghese e portava con se l’abito nella valigetta personale.
Chiedendo del Parroco, è stato subito investito dalle parole di don Rinaldi, che gli ha detto “il Parroco non c’è”, e quando si è qualificato come Vescovo gli ha risposto girandogli le spalle “Lei non è Vescovo”.
Dopo di che gli ha soggiunto a più riprese che “conosceva bene la sua persona”, che era “conosciuta da tutti e da tutte le parti per quel che scriveva da anni”.
E questo è forse una colpa?
Diventa forse una colpa o una condanna, a vita?
…o tale da comportare chissà quale ostracismo?…
Tutto ciò mentre una donna anziana visibilmente alterata e sconnessa presente alla scena, (presumibilmente la sacrestana locale) investiva il Vescovo con parole ripetutamente ossessive, poco rispettose, del tipo “anch’io la conosco”, e ancora “anch’io l’ho già vista…” ecc. , con un tono per niente cordiale.
Il prete non ha neppure chiesto alla donna di evitare commenti e altri atteggiamenti poco consoni, com’era sua dovere in quel frangente.
Quando Mons. Mapelli ha chiesto il nome del prete, questi non ha voluto neppure dichiararlo.
Ebbene, a noi viene d’obbligo una riflessione amara e tremenda: quando vengono mosse critiche fondate, o comunque viene espresso un dissenso sul modo di vivere il cristianesimo o Vangelo da parte di esponenti del mondo cattolico romano, ecco che questi soggetti mai abituati alla semplice dialettica, ma al monologo autovalidante e autoreferente, ti attaccano dicendo ” Tu non sei Vescovo”, oppure in altri casi accaduti “non sei Prete”…
Era lo stesso atteggiamento che Gesù ha dovuto subire dai Farisei del suo tempo, quando alle sue stesse forti critiche al loro modo di vivere la fede e la religiosità, questi rispondevano dicendo “ha un demonio” oppure “cosa può mai venire di buono da Nazareth!”.
Infine il prete ha detto di “stare in Curia”, e di leggere tutto quello che arriva in Curia di Como sul conto del Vescovo Mapelli, ed ha citato l’Ufficio ecumenismo della Diocesi.
Noi non abbiamo mai nutrito grande fiducia nelle istituzioni della Chiesa cattolica romana, nè della sua ipocrisia che le pervade tutte, da cima a fondo, in modo pressochè irreversibile.
Ipocrisia e potere fine a se stesso, totale assenza di umanità e carente carità cristiana, presunzione di perfezione e pretesa di interpretare autenticamente tutta quanta la Verità in terra e lo stesso mandato di Cristo.
Guardando ai fatti e ai risultati, dobbiamo dubitare decisamente che le cose stiano proprio così.
Il nostro Vescovo, umiliato, ha seguito la cerimonia funebre in un angolo della Chiesa, dietro ad una colonna laterale che gli ha permesso di non dover guardare in faccia il celebrante, un uomo probabilmente pieno di sè e piuttosto maleducato e altezzoso, che dall’alto del suo atteggiamento clericale manteneva pure un sorrisetto compiaciuto e sornione.
Questo è il trattamento – dopo tutto quanto ha dovuto subire il nostro Arcivescovo e Primate negli anni da queste Chiese romane cattoliche e da queste Curie Arcivescovili e Vescovili – fin dal giorno 28 febbraio 1994 prima con la radiazione dall’insegnamento ben nota, per giungere agli oltraggi di oggi e a questi comportamenti indecenti.
Noi sopportiamo tutto con pazienza, perchè conosciamo in spirito i cuori di coloro che mettono in atto queste azioni cattive e distruttive.
Tuttavia il Signore che è giusto Giudice, sa come ricambiarci con la sua grazia in ogni momento.
E Lui stesso che ha detto infatti:
“Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!”.

(Vangelo secondo Luca 11, 9-13)

A questi Preti e Vescovi che ogni volta ci danno in testa pietre o serpi e scorpioni, noi rispondiamo lodando Dio, perchè ogni giorno ci riempie di amore e di gioia nonostante loro.
Certo è che se la nostra fede in Cristo non fosse radicata, da parte di questi uomini di Chiesa, essa è messa duramente alla prova: infatti un ostacolo alla fede per gli uomini e le donne di oggi è proprio il comportamento di tanti preti (e suore) .

breve nota biografica sul Prete Don Battista Rinaldi:
Battista Rinaldi è nato a Baruffini, frazione di Tirano nel 1950, sacerdote nel 1975 , vicario a Morbegno (1975-1979), parroco di Roncaiola (1979-1982) parroco di Pedenosso (1982-1987), prevosto a Ponte in Valtellina (1987-2006) è stato vicario foraneo della zona e prevosto di Grosotto.
Il suo brillante curriculum universitario annovera la laurea in pedagogia all’Università Cattolica di Milano, il dottorato in Sacra Teologia e ancora la laurea conseguita all’Anselmianum di Roma. Ha tenuto una rubrica religiosa su “La Provincia” i cui testi sono stati raccolti in volume.
Attualmente : dal 2008, Direttore dell’ Ufficio catechesi e Direttore dell’ Ufficio ecumenismo in Curia Vescovile a Como.

p.s.
non c’è che dire, tre lauree, “brillante curriculum”, tanta gloria umana (o vanagloria) : pochissima o nulla carità e cordialità, rispetto zero.
Spiace costatate in Preti relativamente giovani caratteristiche così deludenti sotto il profilo umano e ministeriale, al di là degli esibiti e ostentati titoli accademici, che non ci fanno certamente dimenticare ciò che dicevano gli antichi Santi e Padri del deserto, tra i quali lo stesso Sant’Antonio il Grande, Abate di Coma in Egitto (e la cui statua stava proprio dinanzi al Vescovo in Chiesa, con un dito che indica la virtù principe, la Carità, spesso raffigurata come un fuoco ardente sul petto del Santo, nelle Icone orientali )
” sii umile, nella semplicità del cuore, poichè intelligente e superbo lo è anche il Demonio!” (Cfr. Vita di Antonio, scritta da S.Atanasio )
Ci lascia stupito il fatto che questo presbitero diriga l’Ufficio per l’ecumenismo diocesano, e che non sappia (o non voglia) distinguere quale sia la differenza teologica e non soltanto giuridica tra una “Chiesa canonica ” e “Chiesa non canonica” (così pure tra un Vescovo autentico ma ritenuto per motivi storici di discendenza e successione apostolica non canonico ed un Vescovo canonico, in comunione con altri Sinodi locali o nazionali).
Certo è che l’ignoranza della teologia sacramentale, aumentata dalle illazioni degli Ortodossi ufficiali canonici, che in genere ci odiano e ci delegittimano ad ogni piè sospinto senza motivo nobile, per pura ragione di dogmatismo ottuso e becero, mancanza di amore e carità, presunzione di totale ortodossia della fede ed esclusività di rappresentanza, spirito animoso di rivalsa per antichi torti e rancori mai sopiti tra Chiese, fa’ il paio con l’approssimazione più sciocca e superficiale presente in tanti Uffici curiali.
Avremmo voluto vedere se questo prete avesse ricevuto così anche un vescovo autentico di una Chiesa non canonica di grandi e antiche origini, ad esempio quelle che sono uscite dal Patriarcato di Mosca con il Metropolita (oggi Patriarca) Filarete o piuttosto dell’Estonia, che hanno oggi problemi di riconoscimento con Mosca e hanno chiesto di passare al Patriarcato di Costantinopoli, come pure altre Chiese Orientali che non fanno parte del Consiglio Mondiale delle Chiese di Ginevra.
Dirigere un Ufficio per l’ecumenismo, se non altro, esige di avere una visione meno settaria e burocratica delle vicende ecclesiali, cosa che neppure a Milano tengono in grande considerazione, attenti come sono a prediligere le Chiese ufficiali più potenti, magari corteggiandone le mire e le ambizioni, analoghe a quelle proprie, coltivate nei vari palazzi di curia, anche quando sono in antitesi con il Vangelo del Signore e la sua inderogabile testimonianza, compresa la povertà e la sobrietà di mezzi.
Il nostro Arcivescovo, che riceve umiliazioni e offese, come nessuno tra i Vescovi occidentali in Italia, aveva voluto ringraziare con la sua presenza il medico del San Raffaele di Milano conosciuto da anni, poichè pochi giorni fa’ il medesimo aveva curato e seguito suo padre di 86 anni, per i problemi cardiaci di cui soffriva, mentre invece l’indomani il medico stesso ha visto morire il proprio padre molto più giovane.
Questo fatto l’aveva colpito e spinto a raggiungere Grosotto fino in alta Valtellina, dove appunto è stato trattato come descritto.
Abbiamo deciso, cosa insolita, di rendere pubblico questo fatto, non l’unico, poichè è giusto che i cristiani tutti sappiano quali siano realmente i sentimenti che battono nel cuore dei rappresentanti delle loro stesse Chiese.
Destino , o meglio la volontà del Signore per noi, ha voluto che fosse l’ex Parroco di Grosotto a celebrare il funerale del padre dell’amico di Mons. Mapelli, e quindi il Responsabile dell’Ufficio per l’Ecumenismo attuale, a doverlo ricevere in quella Chiesa.
Oggi sappiamo ciò che pensano di noi i fratelli cattolici romani, e lo sappiamo direttamente dagli officiali di Curia: e pertanto studiando il caso stesso in tutti i suoi risvolti civili e penali, l’ultimo fatto ci sarà d’ausilio anche per chiedere l’intervento di un Tribunale dello Stato per stabilire una volta per tutte la verità (considerando che siamo in possesso di tutti i documenti comprovanti l’autenticità dell’ordinazione episcopale ).Noi non chiediamo di essere ricevuti con ufficialità da questi fratelli nè di ricevere i loro fasulli onori o riverenze, ma non permetteremo oltre che ci denigrino e ci dileggino dicendo il falso impunemente.
Chiunque affermerà cose non vere o negherà l’autenticità del nostro Vescovo, stavolta sarà chiamato a rispondere davanti ad una Autorità Giudiziaria.

“Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti.” (Luca 12, 1-3)

LA SEGRETERIA DIOCESANA

Milano, 29 dicembre 2010
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nelle foto:

* Icona del Fariseo e del Pubblicano
* La Chiesa Parrocchiale di Grosotto (Sondrio) in Diocesi di Como
* Il Duomo di Como e la Città di Como
* Mons. Diego Coletti Vescovo di Como
* Icona della Barca della Chiesa di Cristo
* Sant'Antonio abate indica la virtù della Carità per il Cielo
* L'incontro ecumenico ad Assisi del 1986
* Pietro e Paolo, Fratelli e Apostoli del Signore: abbraccio ecumenico

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